Spara/Trova il tesoro/Ripeti

(a cura di Lorenzo Pavolini)   Spara/Trova il tesoro/Ripeti – i cui titoli delle pièces alludono a capolavori della storia del cinema, della letteratura e della musica – è un’opera che contiene molte storie declinate in diversi modi a seconda dei meccanismi di potere che sono alla base di qualsiasi evento e rappresentazione. Ed è …

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Spara/Trova il tesoro/Ripeti

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(a cura di Lorenzo Pavolini)

 

Spara/Trova il tesoro/Ripeti – i cui titoli delle pièces alludono a capolavori della storia del cinema, della letteratura e della musica – è un’opera che contiene molte storie declinate in diversi modi a seconda dei meccanismi di potere che sono alla base di qualsiasi evento e rappresentazione. Ed è anche una guerra tra finzione e realtà, tra ciò che si riconosce come vero e ciò che pretende di imporsi.

In questa lunga epopea scritta per la “ipod generation”, sviluppata sui meccanismi dei videogiochi, emerge un atteggiamento di comprensione e vicinanza per coloro che sono stati costretti a vivere in un’epoca contrassegnata da paura, angoscia e distruzione.

Nel lavoro di Mark Ravenhill il riferimento alla guerra neocoloniale intrapresa dall’Occidente in Medio Oriente è preciso e dichiarato. E il titolo è un’allusione fin troppo esplicita all’idea che questa “Guerra Moderna” ha assunto le sembianze e l’irrealtà di un video game amplificato dalla copertura che i media mondiali hanno garantito all’evento. Ogni pièce è un piccolo e compiuto congegno teatrale che assale lo spettatore con una tensione e una carica emotiva che è la stessa che hanno vissuto i fruitori dei servizi giornalistici e televisivi che negli anni ci hanno informato delle terribili conseguenze della guerra in Iraq – meccanismo televisivo che poi spinge gli spettatori a voler ripetere subito l’esperienza e vederne un altro. Tutto il materiale si struttura attorno ad un’invasione militare e la conseguente occupazione di un territorio. Alcune pièces sono ambientate in un paese che è riconoscibile come l’Iraq. Altre, la maggior parte, in uno stato dell’Occidente – un Occidente scosso, fotografato nell’esplodere delle proprie contraddizioni, quasi deturpato da un rapporto mai risolto e sempre mediato (o negato) con la guerra in Medio Oriente.

Con quest’opera l’accademia degli artefatti torna sul percorso di ricerca e valorizzazione della drammaturgia inglese contemporanea, di cui ha già presentato in Italia le opere di autori come Crimp e Crouch, oltre allo stesso Ravenhill.

Autore

Mark Ravenhill

Formato

ISBN

978-88-89036-77-8

Pagine

272 ill.