Jan Fabre (1958): è uno degli artisti contemporanei più innovativi ed eclettici. Negli ultimi trent’anni è stato artista visivo, uomo di teatro e autore.
Verso la fine degli anni Settanta, il giovane Jan Fabre suscitò scalpore come performance artist. This Is Theatre Like It Was To Be Expected and Foreseen (1982) e The Power of Theatrical Madness (1984) fecero vacillare le fondamenta dell’establishment del teatro europeo. Caos e rigore, reiterazione e follia, metamorfosi e anonimato sono gli elementi principali del teatro di Jan Fabre. Produzioni quali Da un’altra faccia del tempo, Je suis Sang, Angel of Death, Quando l’uomo principale è una donna, Orgy of Tolerance, Preparatio mortis e Prometheus–Landscape II hanno fatto sì che l’autore fosse acclamato a livello internazionale.
Nel 2005, Jan Fabre è stato condirettore del Festival di Avignone. In quell’occasione, ha dato vita allo spettacolo Histoiredes larmes presso la Cour d’Honneur, luogo che ha ospitato anche il suo Je suis Sang nel 2001. Nel 2007, l’artista ha messo in scena Requiem für eine Metamorphose per il teatro Felsenreitschule di Salisburgo.
Mount Olympus, to glorify the cult of tragedy (a 24 hour performance) (2015) è considerato come un’apoteosi nel lavoro teatrale di Jan Fabre.
Jan Fabre è anche un prolifico autore di testi teatrali e i suoi scritti sono stati pubblicati in tutto il mondo. Il suo “giornale notturno”, tradotto anch’esso in molte lingue, offre un punto di vista unico sulle sue iniziative artistiche.
Nel corso degli anni, Jan Fabre ha realizzato un incredibile numero di opere nell’ambito delle arti visive. È riuscito a catturare l’attenzione di un vasto pubblico con creazioni quali Tivoli Castle (1990); Heaven of Delight (2002), un affresco sul soffitto della Sala degli Specchi nel Palazzo Reale di Bruxelles realizzato con le elitre degli scarabei verdi, e grazie alle sue sculture open air, tra le quali le più celebri sono: The Man who Measures the Clouds (1998), Searching for Utopia (2003) e Totem (2000-2004).
Tra le sue esposizioni più acclamate vale la pena ricordare: Homo Faber (KMSKA, Anversa,2006), Hortus/Corpus (Kröller-Müller Museum, Otterlo, 2011), From the Cellar to the Attic – From the Feet to the Brain (Kunsthaus Bregenz, 2008, e Biennale di Venezia, 2009), The Hour Blue (Kunsthistorische Museum, Vienna, 2011) e Stigmata: Actions and Performances 1976-2013 (MAXXI, Roma, 2013 e MUHKA, Anversa, 2015).
Jan Fabre è stato il primo artista vivente a esporre le sue opere al Louvre di Parigi (L’ange de la metamorphose, 2008). E sarà anche il primo artista vivente a esporre su vasta scala al Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo nel 2016.