Vincenzo Pirrotta è stato allievo del maestro Mimmo Cuticchio e si è diplomato alla scuola di teatro dell’I.N.D.A. (Istituto Nazionale del Dramma Antico). Ha lavorato dal 1990 al 1996 al ciclo di spettacoli classici che si svolgono al Teatro greco di Siracusa.
Ha lavorato con i registi: Giancarlo Sbragia, Mimmo Cuticchio e Salvo Licata, Roberto Guicciardini, Sandro Sequi, Giancarlo Sepe, Egisto Marcucci, Mario Moretti, Pasquale De Cristofaro, Gabriele Lavia, Mario Martone, Roberto De Simone; e, tra gli altri, con gli attori: Anna Proclemer, Piera Degli Esposti, Renato De Carmine, Giulio Brogi, Toni Servillo, Gianni Agus, Mariano Rigillo.
Ha interpretato “Federico II” nelle manifestazioni federiciane in Sicilia. Nel 1995 ha ricevuto il premio “Giusto Monaco”. Dal 1996 conduce una ricerca sulle tradizioni popolari innestando arcaiche pratiche al teatro di sperimentazione.
Ha scritto la trilogia “I tesori della Zisa” che comprende i testi: N’gnanzoù (edito da Plectica, 2005), La fuga di Enea, La morte di Giufà; e Male d’attore, Almanacco del tempo perso, All’ombra della collina, di cui ha curato anche la regia. Ha diretto anche: La lupa di Giovanni Verga per le Verghiane 2002; Prometeo di Eschilo per l’associazione Campania grandi classici; Fondali riflessi tratto da Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway. Ha scritto, a quattro mani con Peppe Lanzetta, Malaluna (Premio E.T.I. – Gli Olimpici del Teatro 2004) testo che racconta le città di Palermo e Napoli, ospitato da numerosi teatri stabili d’innovazione e che ha debuttato nel prestigioso progetto “Petrolio” di Mario Martone.
È stato protagonista nel Tancredi e Clorinda e nell’Histoire du Soldatin programmazione al Teatro dell’Opera di Roma, e nel Ratto dal serraglio di Mozart per la regia del maestro Roberto De Simone. Ha curato la regia de Le nozze di Figaro per il Teatro Nazionale dell’Opera di Malta. Ha diretto e tradotto le Eumenidi di Eschilo per la Biennale di Venezia 2004 (edito da Bonanno, 2010). Ha collaborato con la R.A.I. Radiotelevisione Italiana per la realizzazione della trasmissione “Il Terzo Anello – Ad alta voce” ( I Malavoglia di Giovanni Verga). Ha diretto – per l’Istituto Nazionale del Dramma Antico – U Ciclopu di Euripide nella traduzione di Pirandello, (Premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro, quale miglior spettacolo del 2005). Ha diretto per il Teatro di RomaLa sagra del signore della nave di Pirandello, rielaborando il testo innestando le arcaiche pratiche mediterranee che sono l’oggetto della sua ricerca (premio Golden Graal come miglior regista della stagione 2005-2006; finalista al Premio E.T.I. – Gli Olimpici del Teatro come Miglior spettacolo d’innovazione; finalista al Premio Ubu 2006 come migliore regia). Ha scritto, diretto e interpretato La ballata delle balate, che ha portato in tournée in Europa.
Ha diretto una sua rielaborazione del Filottete di Sofocle per il Teatro greco di Taormina in occasione della rassegna “Taoarte” (spettacolo prodotto dal teatro Garibaldi di Palermo in collaborazione con i Teatri d’Europa). Ha messo in scena per il Teatro Stabile di PalermoL’ultimo giorno di un condannato a morte da Victor Hugo. È stato protagonista di Proprio come se nulla fosse avvenuto per la regia di Roberto Andò (prodotto dal Napoli Teatro Festival Italia). Da qualche anno ha iniziato una collaborazione con il Teatro Stabile di Catania realizzando un progetto sui romanzi di autori siciliani del ’900 e curando l’adattamento e la regia di: Lunaria dall’omonimo romanzo di Vincenzo Consolo; Terra Matta dall’autobiografia di Vincenzo Rabito (vincitrice del Premio Pieve – Archivio dei diari e edita da Einaudi), Diceria dell’untore dall’omonimo romanzo di Gesualdo Bufalino (edito da Bompiani).
I suoi spettacoli teatrali sono stati ospitati dai maggiori teatri e festival europei (Francia, Belgio, Spagna, Grecia, Germania, Portogallo, Malta, Inghilterra, Montenegro).
Per il grande schermo è stato tra i protagonisti del film Prove per una tragedia siciliana diretto da John Turturro e Roman Paska. Ha partecipato al film Noi credevamo per la regia di Mario Martone. Ha diretto il docu-film Ninnarò.
Gli è stato conferito il Premio Internazionale Sebastiano Addamo per Eumendi.