Mark Ravenhill (1966) debutta come drammaturgo nel 1995 con i monologhi Fist e His Mouth.
Il successo arriva l’anno seguente grazie a Shopping and Fucking, messo in scena dalla compagnia Out Of Joint al Royal Court Theatre
di Londra, poi prodotto e realizzato in molti paesi (tradotto e diretto in Italia da Barbara Nativi). Seguono Faust is Dead (Actors Touring Company) e Handbang (ATC).
Del 1999 è Some Explicit Polaroids (Out of Joint / West End).
Nel 2001 va in scena al National Theatre di Londra Mother Clap’s Molly House.
Nel 2005 scrive il monologo The Product (dove debutta come attore) al Fringe Festival di Edimburgo.
Altri suoi lavori sono: Totally Over You (National Theatre / Shell Connections Festival), Citizenship (National Theatre / Shell Connections), Pool (No Water) (Frantic Assembly / Lyric Hammersmith / Drum Theatre Plymouth).
I 17 pezzi di Shoot/Get Treasure/Repeat sono stati rappresentati per la prima volta nel 2007 in forma di lettura mise-en-space al Fringe Festival di Edimburgo in un evento speciale dedicato all’autore: Ravenhill for Breakfast.
Nella primavera del 2008 il Royal Court, il Gate Theatre, il National Theatre e le compagnie Out of Joint e Paines Plough in uno sforzo congiunto hanno presentato a Londra i 17 pezzi che proprio per questa occasione Ravenhill ha intitolato Shoot/Get Treasure/Repeat.
Ultime opere in ordine di tempo sono: Over There e A Life in Three Acts scritte entrambe nel 2009. Over There è un’opera ambiziosa che cerca di indagare le divisioni e le incomprensioni tra le due Germanie mettendo in scena la riunificazione di una coppia di gemelli che sono state allevati uno a Berlino Ovest e l’altro a Berlino Est. A Life in Three Acts invece è una pièce in forma di intervista in cui Bette Bourne, performer e storica drag queen dell’ambiente londinese racconta a Mark Ravenhill le sue esperienze di vita e l’evoluzione della condizione dei gay nel Regno Unito a partire dagli anni 50.