Claudio Tolcachir/Timbre4. Una trilogia del living

L’omissione della famiglia Coleman Terzo corpo (la storia di un intento assurdo) Il vento in un violino Il volume è la prima raccolta in traduzione italiana dei tre originali drammi di Claudio Tolcachir, teatrista di ultima generazione nel rutilante e polimorfo panorama della ricerca teatrale a Buenos Aires. Questa trilogia è inoltre la prima raccolta …

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Claudio Tolcachir/Timbre4. Una trilogia del living

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L’omissione della famiglia Coleman

Terzo corpo (la storia di un intento assurdo)

Il vento in un violino

Il volume è la prima raccolta in traduzione italiana dei tre originali drammi di Claudio Tolcachir, teatrista di ultima generazione nel rutilante e polimorfo panorama della ricerca teatrale a Buenos Aires. Questa trilogia è inoltre la prima raccolta completa delle pièce dell’autore, attore e regista porteño, andata gradualmente a comporsi a partire dal 2005, quando Tolcachir e la sua compagnia Timbre4, irrompe col ciclone L’omissione della famiglia Coleman.

Il trittico di drammi, riunito in occasione del ritorno in Italia di Timbre4, investiga lo spazio living, il classico soggiorno, come metafora e misuratore della temperatura di una società tumultuosa e in ebollizione quale quella argentina degli ultimi trent’anni, dalla dittatura al crollo del 2001, alla seppur lenta ripresa del 2010.

È un teatro fondamentalmente fatto in casa, nel senso più letterale dell’espressione.

Timbre4 è una casa. Una casa e una scuola. Una scuola di teatro e un teatro. Una casa-teatro.

Il teatro di Claudio Tolcachir e Timbre4 – la compagnia fondata nel 1998 – promuove un teatro d’attore, che parla con un linguaggio stringentemente verace e “parlato”. Traveste di sempre nuove forme e caratteri le assurdità di un mondo rivoltato, mentre la crisi, doppia, dell’emancipazione dei generi e dell’economia di nuovo millennio, offre materiale per elaborare nella chiave dell’assurdo, del grottesco, del tragicomico, con retrogusto da spy story, quei lutti e quelle doglianze di cui ancora oggi l’Argentina cerca di suturare le ferite.

Lo spazio living, il classico soggiorno, diventa di necessità l’occasione per rivisitare l’interno borghese scaduto a open space popolare, sociale, anche temporale, perché le barriere dei muri e la consecutio temporum sono irrimediabilmente saltate. In genere il telefono è scollegato e solo per caso, alzando la cornetta, qualcuno risponde dall’altro capo; l’ambiente circostante si desertifica inesorabile; le relazioni umane si scoprono per quello che sono, ambigue, sordide, insincere.

Autore

Silvia Mei (a cura di)

Formato

ISBN

978-88-97276-18-0

Pagine

236 ill.