La morte del marito getta Niki, la protagonista dell’opera, in un profondo stato di prostrazione psichica. Ma al contrario del suo spirito, il corpo, la vita, gli impulsi primari si ostinano a voler essere soddisfatti: la natura, la fisiologia, ma anche la morte, il ciclo perenne del divenire che il mondo attuale sembra voler rimuovere, fanno avvertire la loro presenza costante.
L’opera di Mavritsakis si configura come un’analisi o fenomenologia della perdita, svolta in maniera del tutto antilirica: travolta da questa catastrofe Niki viene svuotata, calpestata, e diventa vittima privilegiata della moderna società liberista basata sul profitto e sul cinismo.
La lingua e lo stile di Mavritsakis vanno di pari passo con la materia che presentano: priva di sentimentalismi, distaccata, “chirurgica”, la lingua sembra essere ridotta a una serie di emissioni fonetiche sempre meno capaci di costituire uno strumento comunicativo efficace, come contraltare al cinismo dei protagonisti.
Opera leggibile a più livelli, Il punto cieco presenta una riflessione spietata sull’attuale condizione umana, descritta con un piglio espressionistico che lascia poco o nessuno spazio alla possibilità che si apra un barlume di speranza.
Autore | Yannis Mavritsakis |
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ISBN | 978-88-89036-65-5 |
Pagine | 80 |