È un libro di incontri e di ricordi con uomini e donne di teatro italiani e stranieri, conosciuti da vicino, che hanno segnato la storia dello spettacolo. Giovanni Antonucci ha avuto la fortuna di conoscerli, talvolta da giovanissimo. Era un liceale all’ultimo anno quando vide al suo debutto nel Caligola di Camus un estroso e bizzarro attore, allora del tutto sconosciuto, Carmelo Bene. Era altrettanto giovane quando assisté al trionfo di Marcello Moretti – inimitabile Truffaldino –, nell’Arlecchino servitore di due padroni di Goldoni, reinventato da Giorgio Strehler. Era uno studente universitario quando rimase folgorato dall’interpretazione di Tino Buazzelli della Vita di Galileo di Brecht. Da allora il teatro sul palcoscenico – visto poi da critico e saggista, e sul teleschermo,
da producer –, è stato gran parte della sua vita. Questo gli ha permesso di frequentare quasi tutti i protagonisti della nostra scena e della Tv, molti dei quali ci hanno lasciato ma che sono vivi nel ricordo di decine di migliaia di spettatori.
Per citare alcuni di essi: Giorgio Albertazzi, Anna Proclemer, Andreina Pagnani, Vittorio Gassman, Franca Valeri, Marcello Mastroianni, Tino Buazzelli, Giulietta Masina, Romolo Valli, Rossella Falk, Mario Scaccia, Peppino e Eduardo De Filippo, Valeria Moriconi, Alberto Lionello, Gabriele Ferzetti, Alida Valli, Gigi Proietti, Monica Vitti, Lando Buzzanca, Nando Gazzolo.
Altri interpreti che hanno rilievo nel libro, sono: Gabriele Lavia, Lina Sastri, Mariano Rigillo, Paola Quattrini, Roberto Herlitzka, Milena Vukotic, Tullio Solenghi, Giuseppe Pambieri, Lia Tanzi, Umberto Orsini, Maddalena Crippa, Ugo Pagliai, Carlo Simoni, Sergio Ammirata, Antonello Avallone – tutti in attività –, che continuano a darci i tesori del loro talento e del loro impegno artistico.
Protagonisti di questo volume sono anche i maestri del teatro internazionale, da Peter Brook a Marcel Marceau, da Tadeusz Kantor a Jerzy Grotowski.
Memorie e incontri, naturalmente, non ignora nessuno dei nostri maggiori registi (Strehler, Orazio Costa, De Lullo, Ronconi, Calenda, Trionfo, Enriquez); è una full immersion in oltre mezzo secolo di spettacolo, vista con gli occhi di un osservatore che ha fatto suo l’aforisma di Kierkegaard: «La passione è l’elemento essenziale, l’autentica dinamo degli uomini».

Prefazione di Rocco Familiari