Drammaturgo, poeta e romanziere, Matei Vişniec, nato nel 1956 in Romania, risiede da oltre vent’anni a Parigi dove lavora dal 1990 come giornalista per Radio France Internationale. Scrittore bilingue, romeno e francese, è ampiamente riconosciuto in Francia e altrove soprattutto per la sua opera drammaturgica.
Tra il 1976 e il 1980, mentre svolge a Bucarest studi universitari di storia e filosofia, decide di dedicare la sua letteratura alla ‘resistenza culturale’ contro i precetti e i canoni espressivi imposti dalla dittatura. Frequenta l’ambiente intellettuale della “Generazione Ottanta”, di cui sarà uno dei membri fondatori, movimento letterario che aprirà la cultura romena verso il postmodernismo e, che, al tempo stesso, rifiuterà il realismo socialista, contrapponendo ai suoi princìpi dogmatici una poetica del quotidiano, realista, ironica e provocatoria, intesa a smentire la rappresentazione della realtà perseguita dalla letteratura di propaganda ufficiale. Vişniec si afferma in Romania con la sua poesia epurata, onirica, in prevalenza allusiva e metaforica, rispetto al suo teatro, il cui linguaggio sarcastico e sovversivo non riesce a eludere i filtri censori. Dopo aver pubblicato quattro raccolte di versi, nel 1985 vince il Premio dell’Unione degli Scrittori della Romania per il volume Înţeleptul la ora de ceai [Il saggio all’ora del tè], Cartea Românească, Bucarest, 1984.
Nel settembre 1987, dopo avere scritto diversi testi drammaturgici sistematicamente censurati dal regime dittatoriale, Vişniec ha chiesto asilo politico alla Francia, dove nel 1993 otterrà la cittadinanza francese. Nel 1989, ricevuta una borsa di studio presso l’École des Hautes Études en Sciences Sociales, redige una tesi sulla Resistenza culturale nell’Europa dell’Est sotto i regimi comunisti, ma comincia anche ad autotradursi e a scrivere nuove pièces in francese.
In Francia, dopo un primo successo nel 1992, con il testo teatraleCavalli alla finestra, rappresentato con la regia di Pascal Papini, in occasione delle “Journées des Auteurs” organizzate dal Théâtre les Célestins di Lione, Vişniec è stato scoperto da numerose compagnie e messo in scena a Parigi, Lione, Avignone, Marsiglia, Tolosa, la Rochelle, Grenoble, Nancy, Nizza ecc. I suoi drammi scritti in francese sono editi da Lansman, Actes Sud-Papiers, Crater, L’Harmattan, Espace d’un Instant.
Spettacoli tratti dalle sue pièces sono stati presentati in una trentina di paesi, tra cui Gran Bretagna (teatro Young Vic di Londra), Svezia (Teatro Reale di Stoccolma), Germania (teatro Maxim Gorki di Berlino), Israele (Teatro Karov di Tel Aviv), Polonia (Teatro Stary di Cracovia), Turchia (Teatro Nazionale di Istanbul), Stati Uniti (teatro Open Fist Company di Hollywood, Chopin Theatre Studio e Trap Door Theatre di Chicago), Canada (Théâtre de la Veillée di Montréal), Giappone (Teatro Kaze di Tokyo), e hanno partecipato piuttosto di frequente, nell’ambito di festival internazionali, alla Biennale teatrale di Bonn, al Festival di Teatro di Edinburgo, al Festival FAJDR di Teheran, al Festival di Teatro di Sibiu (Romania).
Dal 1992 Vişniec è diventato uno degli autori costantemente messi in scena al Festival d’Avignone Off con una quarantina di allestimenti.
A Parigi sono stati creati spettacoli al Théâtre du Rond Point des Champs Elysées, al Théâtre de l’Est Parisien, al Ciné 13 Théâtre, al Théâtre International de Langue Française, al Théâtre du Guichet Montparnasse, al Théâtre de l’Opprimé ecc.
In Romania, dopo la caduta di Ceauşescu (1989), è il drammaturgo più rappresentato.
Numerosi i premi e i riconoscimenti conferiti al suo teatro da prestigiose istituzioni francesi e romene, quali la Société des Auteurs et Compositeurs Dramatiques, SACD (il Grande Premio del teatro radiofonico per la pièce La storia degli orsi panda raccontata da un sassofonista che ha un’amichetta a Francoforte, 1994, e il “Prix européen” per l’opera drammaturgica complessiva, 2009), l’Unione degli scrittori della Romania (il Premio per la Drammaturgia alle edizioni del 1991, 1998, 2002 e 2007), l’Unione Teatrale della Romania (UNITER, 1991, per Vecchio clown cercasi, “La migliore pièce dell’anno 1990”), il Festival d’Avignone (il Premio del Festival nel 1995 e nel 1996 per lo stesso dramma – di cui la messa in scena al Piccolo Teatro di Milano, nel 1992, con la regia di Ştefan Iordănescu, ha segnato il primo momento di contatto dell’opera drammaturgica di Vişniec con il mondo teatrale italiano –, il “Prix coup de cœur de la presse” Avignone Off 2008 per la pièce Les détours Cioran, ou Mansarde à Paris avec vue sur la mort [Gli sviamenti di Cioran, ovvero Mansarda a Parigi con veduta sulla morte] e lo stesso premio per il dramma La parola ‘progresso’ sulla bocca di mia madre suonava terribilmente falsa, nel 2009), l’Accademia di Romania (1998) e il Ministero della Cultura della Romania (il Premio Nazionale per Drammaturgia, 2002).
In Italia sono state pubblicate fino ad ora le opere teatrali I cavalli alla finestra e La donna come campo di battaglia o del sesso della donna come campo di battaglia nella guerra di Bosnia nel volumeMatéï Visniec, Drammi di resistenza culturale, con un saggio introduttivo di Gerardo Guccini, Titivillus, Corazzano (PI) 2009; mentre, assiduamente, dal 2008, diversi testi drammaturgici dell’autore, seppure non ancora editi, sono stati messi in scena in teatri di Roma, Bologna, Cagliari, Catania, Palermo, Milano ecc., beneficiando di un’ottima accoglienza della critica e del pubblico.