La piccola serie Shakespeare/Film/Genere, di cui questo libro fa parte all’interno della collana “disseminazioni”, abita le plurime intersezioni tra tali aree discorsive, cercando di volta in volta di individuare modi e motivi del passaggio da testi shakespeariani a versioni filmiche variamente inseribili in un genere cinematografico.
Dopo Il Bardo in musical, dedicato a quei testi – soprattutto, ma non solo, commedie – che sono stati riproposti su grande schermo sotto forma appunto di musical, si analizzano qui rifacimenti di Amleto e di Macbeth riconducibili al noir (e al neo-noir).
Oggetto affascinante e complesso – atmosfera, momento nella storia del cinema, stile visivo, movimento, ciclo, “infezione” che informa di sé film per altri aspetti diversi – il noir presenta tratti che incoraggiano e permettono la trasposizione di queste due tragedie in tale chiave.
La figura della femme fatale, l’inesorabilità del fato e la presenza di un passato ineludibile, l’intima fragilità degli eroi/antieroi noir, l’intreccio di erotismo e violenza, uno scenario di disorientamento morale e di corruzione – sono questi gli elementi che segnano anche le vicende del principe danese e dell’ambizioso nobile scozzese.
Insieme a scelte formali pure tipiche del noir, i saggi qui raccolti li rintracciano nei film di registi famosi e meno noti: Kurosawa e Kaurismaki, Olivier e Ulmer, Almereyda e Wright, Welles, Hughes, Bhardwaj, Reilly.
Autore | Paola Bono (a cura di) |
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ISBN | 978-88-97276-14-2 |
Pagine | 236 |